La mania per Mondo orientale sembra proprio aver contagiato anche architetti e designer di mezza Europa. E’ per questa ragione che, negli ultimi anni, si è notato un interesse sempre più vivo verso l’arredamento giapponese.
Merito ancora una volta dei ristoranti sushi e di tutti gli amanti della cucina giapponese, i quali sono riusciti a far appassionare il grande pubblico all’arredo tipico in stile giapponese.
Un’ottima notizia quindi se, oltre ai piaceri della tavola e alla genuinità del pesce consumato crudo, i ristoranti sushi wok sono riusciti a trasmettere la delicatezza e l’armonia della cultura orientale, attraverso le forme accurate e sempre pulite dell’arredamento di un ristorante sushi.
Molto più di un wc con bidet
Sino a qualche tempo fa, l’immaginario collettivo di tutto il globo terrestre era convinto che le case giapponesi fossero una strana miscela di mobili in bambù e water con bidet incorporato.
Il tipico washlet diventava il simbolo dell’arredo d’interno, allontanando dalla scena d’interesse il resto dei complementi e dell’oggettistica tradizionale made in Japan.
I locali italiani in cui hanno iniziato a cucinare sushi hanno aumentato l’attenzione oltre i confini del famoso wc con bidet integrato, di cui la storia di manga e film giapponesi ne è piena. Nonostante questo sanitario riassuma davvero in “toto” l’invidiabile importanza che il popolo del sol levante nutre verso l’igiene intima, non poteva essere l’unico modo per apprezzare la loro maniera di arredare bagno e casa in generale.
Lo stile inconfondibile dei mobili giapponesi
Perchè negarlo. Ritrovarsi in un ambiente piacevole da vedere rende spesso più buono anche il cibo che si sta mangiando. Quello che accade nei ristoranti sushi è qualcosa di simile e quindi perchè negare come, assaporare zuppa miso e un piattino di edamame, possa avere un gusto anche migliore se siamo circondati da una mobilia zen e da quadri etnici che hanno il merito di farci rivivere la magica atmosfera di Tokio o delle piantagioni di tè di Kyoto.
Quello che colpisce subito quando si osserva l’arredamento di un locale di ristorazione giapponese è il trionfo della semplicità. A cominciare dall’oggettistica proposta sui tavoli, sino ad arrivare all’uso dei colori utilizzati nell’arredare le pareti, assistiamo alla massima espressione dell’arredo minimal. Proprio come accade nella preparazione di sashimi o degli squisiti nighiri, è la combinazione di pochi e semplici elementi a conferire un sapore unico alla pietanza.
Guardare l’allestimento di un sushi restaurant vuol dire cambiare immediatamente punto di vista rispetto al Mondo occidentale. I separè di bambù tra gli ambienti, le piccole cassettiere giapponesi, e la luce tenue delle lampade tipicamente Japan, ci insegnano a riscoprire l’importanza dei dettagli e il piacere di gustarsi le piccole cose.
Non importa quindi se la seduta a terra non sarà comoda come quella che ci aspetteremmo da una qualsiasi altra sedia moderna dal design italiano. Non conterà neanche ammettere che la capienza di una vetrinetta giapponese sia decisamente inferiore di quella di un mobiletto contenitore moderno.
Il concetto è semplice da intuire: se in Giappone si continua a mangiare il sushi con delle bacchette di legno naturale, anziché utilizzare delle posate d’acciaio “neutro”, come nel Mondo europeo, è perchè credono nell’estetica della semplicità.
Allora scrollarsi dai pregiudizi e tuffarsi nel piacere delle cucine giapponesi sarà un segno di maturità, testimonianza di una filosofia a cui iniziamo ad appassionarci anche noi, rendendo in questo modo più completa la nostra rappresentazione del quotidiano.
Dopo il successo dei “materassi arrotolati giapponesi”, chiamati futon, è il momento di avvicinarsi al resto dell’arredo made in Japan, prendendo ispirazione da tutto quello che di bello vediamo solitamente esposto in un ristorante sushi, al di là della porta del bagno e dei confini culturali legati all’uso degli originali water giapponesi.